Quali sono le piante acidofile?

Le piante acidofile sono tra le più diffuse nei giardini grazie alla loro bellezza e alla capacità di donare colore e vivacità, anticipando l’arrivo della primavera. Sono piante molto resistenti e per questo scelte per abbellire spazi outdoor come giardini, orti e balconi.

Affinché crescano sane e con una fioritura rigogliosa, è importante seguire alcuni accorgimenti e prendersene cura nel modo corretto. Vediamo insieme come fare.

Cosa sono le piante acidofile

Le piante acidofile sono una specie botanica perenne, che cresce e si sviluppa in terreni acidi con pH inferiore a 6. Sono quindi adattate a condizioni di terreno in cui la presenza di acidi è più elevata rispetto a quella delle sostanze alcaline.

Hanno bisogno di cure e attenzioni particolari perché maggiormente esposte a infezioni fungine o all’attacco di parassiti, che possono comprometterne la salute e la fioritura.

Piante acidofile: quali sono?

Le acidofile sono tantissime, ognuna appartiene a specie anche molto diverse fra loro, ci sono piante da fiore, arbusti, rampicanti, piante da siepe, ma anche alberi da agrumi.

azalea

Elenco piante acidofile più diffuse:

  • Camelia
  • Azalea
  • Ortensia
  • Mimosa
  • Gardenia
  • Bougainvillea
  • Gigli
  • Betulla
  • Lauro
  • Acero giapponese
  • Mirtillo
  • Gelsomino
  • Edera
  • Oleandro
  • Bosso
  • Limoni
  • Mandarini
  • Pompelmi

Ogni specie ha delle peculiarità che la rendono adatta a rientrare tra le acidofile da orto o da giardino.

Molte di queste presenti nell’elenco sono anche scelte come piante da appartamento grazie proprio alla loro resistenza, anche inverno.

Quando fioriscono le piante acidofile

La fioritura della maggior parte delle specie, avviene in primavera o in estate, anche se ci sono acidofile come la Camelia Japonica, che fiorisce in autunno, mostrando le sue bellissime corolle da ottobre fino a gennaio.

Varietà come l’Azalea e la Camelia, invece, iniziano la fioritura a dicembre e la mantengono fino a fine febbraio. Se coltivate in piena terra, le acidofile devono essere protette dal freddo e dal gelo invernale, eseguendo una pacciamatura a base di foglie secche o corteccia di pino.

Se coltivate in vaso, invece, consigliamo di utilizzare un cartone o della paglia per rivestire i contenitori, e di posizionarle in un angolo riparato della veranda.

Come prendersi cura delle piante acidofile

Affinché le piante crescano sane e la fioritura sia abbondante, è fondamentale sapere come prendersene cura correttamente. Errori sulla scelta del terriccio, della concimazione e dell’irrigazione, possono portare anche alla morte della pianta.

cura piante acidofile

Terreno

In generale, le piante prediligono un terreno con pH tendente al neutro, con valori tra 6 e 7,5, ma le acidofile crescono bene con valori al di sotto di 6. Il substrato con queste caratteristiche permette a questa specie di piante di assorbire meglio gli elementi nutritivi di cui hanno bisogno come ferro, zinco, rame.

Al contrario, terriccio con pH più alto, può impedire la corretta assimilazione e portare le piante in sofferenza, con evidenti segni come l’ingiallimento delle foglie. Ti consigliamo di misurare il pH del substrato e, se non adeguato, puoi bilanciarlo con dei prodotti correttivi per acidificare il terreno.

Come concimare

La concimazione delle piante acidofile deve essere effettuata con concimi specifici e non generici. Quest’ultimi non sono in grado di apportare, nelle giuste proporzioni, i nutrienti e minerali di cui necessitano per lo sviluppo.

In presenza di foglie gialle, dovrai somministrare subito chelati di ferro per bilanciare la presenza eccessiva di calcare nel terreno; puoi, invece, usare solfato di ferro se lo squilibrio del pH di acqua e terreno è molto leggero.

La concimazione deve essere fatta in inverno, gli elementi nutritivi saranno rilasciati fino all’estate. In alcuni casi, se necessario, si può ripetere ad aprile, dopo la potatura della pianta.

Come irrigare

L’annaffiatura delle piante acidofile va effettuata con acqua priva di calcare, molto adatta è quella piovana o, in alternativa, quella di rubinetto lasciata a decantare per un giorno, in modo da dare il tempo al calcare e ai minerali in eccesso di depositarsi sul fondo.

Le irrigazioni devono essere regolari e dirette sul terreno verso le radici, non bisogna bagnare fusto e fiori. In estate, quando le temperature sono molto alte, è possibile nebulizzare un po’ d’acqua sulle foglie. Operazione da effettuare solo di sera per evitare bruciature.

irrigazione piante acidofile

È molto importante anche evitare ristagni d’acqua: il terreno deve mantenersi leggermente umido, per cui bisogna annaffiare poco e spesso.

Se coltivate in vaso, suggeriamo di usare contenitori in materiali porosi come la terracotta, che consente alla radici di respirare. Sul fondo va posizionato uno strato drenante a base di argilla espansa o pomice.

Avversità

Le acidofile possono essere vittima di gelate improvvise, come quelle tipiche dell’inizio della primavera, riconoscibili dalla secchezza pianta e dalla presenza di alcune piccole macchie irregolari, sintomo anche di un’eccessiva esposizione al sole.

Se sulle foglie ci sono pustole nere è probabile che la pianta sia stata attaccata da un fungo. In questo caso, migliora la ventilazione del terreno e intervieni con specifici prodotti antimicotici per piante acidofile. I trattamenti devono essere effettuati 2/3 volte con una distanza di 15 giorni l’uno dall’altro.

Lascia un commento