Cappe cucina: come scegliere quella giusta dal punto di vista tecnico

cappa cucina

La legge italiana prevede che in presenza di un piano cottura venga installata una cappa di aspirazione, facendo sì che questo elemento diventi così non più facoltativo ma obbligatorio. Nel tempo le cappe cucina hanno modificato di molto i loro connotati dando vita a elementi di puro design capaci di completare, arricchire e valorizzare la cucina rendendola il più particolare possibile.

Sono tanti i modelli tra cui scegliere sia dal punto di vista della tipologia di aspirazione sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista estetico. Sintetizzando i termini della questione, però, possiamo dire di riconoscere fondamentalmente due tipologie di cappe di aspirazione: quelle aspiranti e quelle filtranti.

Le prime chiamano in causa un modello di cappa in cui l’aria viene aspirata ed espulsa all’esterno tramite un condotto (si tratta del modello più efficace e completo esistente sul mercato). Le cappe filtranti invece si basano su un modello in cui l’aria viene aspirata mediante dei filtri interni che la puliscono, la sgrassano e la reintroducono nell’ambiente (in questo caso bisogna quindi stare attenti a cambiare spesso i filtri, ogni tre mesi circa, per evitare di incorrere in un abbassamento delle prestazioni).

Oltre alla tipologia di aspirazione, quando dobbiamo scegliere una cappa cucina bisogna che consideriamo anche altri elementi per così dire tecnici. Intanto dobbiamo dire che i modelli attuali sono sicuramente migliori rispetto a quelli più datati, sia per quel che riguarda la capacità di ripulire l’aria, sia per quel che riguarda la minore rumorosità. Ecco, dal punto di vista della rumorosità, in fase di acquisto ricordiamoci che modelli tra i 60/70 decibel sono quelli più rumorosi, e che una soglia di rumore minima e impercettibile si attesta a 40 decibel.

Infine, teniamo conto anche di un’altra variabile, e cioè che se utilizziamo il piano cottura ogni giorno e non una volta tanto, le cappe cucina devono avere preferibilmente una portata d’aria di almeno 400/500 m3/h, mentre se si utilizza la cucina soltanto saltuariamente possiamo accontentarci di un modello da portata di 300 m3/h.

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