Mobili con etichette fuorvianti: come muoversi?

falso legno

Spesso accade che le etichette che troviamo sui mobili sono confuse e spesso decisamente fuorvianti. Di seguito sono elencate le diverse problematiche sull’etichettatura dei mobili, insieme ad alcuni consigli su come scegliere accuratamente le soluzioni ideali.

FALSO LEGNO

A volte i produttori utilizzano impropriamente una tipologia di legno sulle loro etichette. In altre parole, definire un mobile “rovere” soltanto perché è rivestito da un colore simile al rovere è contro le regole. Immagina di acquistare un tavolo che porta l’etichetta “ciliegia scura”; se lo porti da un falegname e questi lo taglia a metà, potrebbe scoprire che in realtà il legno con cui è stato costruito è di tutt’altro genere. Potrebbe essere addirittura semplice compensato.

COSA FARE?

I venditori di mobili dovrebbero obbligatoriamente mettere tutti i dettagli della costruzione di un pezzo sul cartellino di vendita. Oggi è importante controllare tutte le informazioni aggiuntive su brochure o siti Web per ottenere la storia completa.

Mobili fatti di legno massiccio colorati per sembrare un altro legno non sono una brutta cosa, purché l’informazione venga divulgata. Per vedere se è costruito in pannello truciolare, guarda il retro, guarda dentro i cassetti e giralo per vederne il fondo. Infine, senti la superficie dei mobili. Se non riesci a sentire il grano, potrebbe essere laminato.

PELLE RIGENERATA

La pelle rigenerata è una piaga nell’industria dei mobili imbottiti. Essa viene costituita da un sottile rivestimento in plastica, un tessuto centrale e particelle di cuoio sul retro. È stata spesso oggetto di azioni legali da parte dei consumatori, ma è ancora in commercio.

COSA FARE?

Se vuoi mobili in vera pelle, evita le etichette “vera pelle”, “cuoio rigenerato”, “pelle bicolore” e “pelle PU”, che sta per pelle di poliuretano. Cerca invece pellame etichettato “pelle full grain” o “pelle top grain”. A volte anche queste etichette sono però manipolate.

FALSO TESSUTO

Il vero lino è costituito da fibre trovate nella sua pianta. È apprezzato perché è naturale, resistente e traspirante, quindi rimane fresco in estate. Sfortunatamente, molti negozi vendono il tessuto contrassegnato ‘lino’, quando in realtà è solo una miscela di poliestere più economica.

COSA FARE?

Chiedete al venditore le pratiche burocratiche che documentano il contenuto di fibre del rivestimento o guardate online. Ultima risorsa: chiedete la scheda di sicurezza del materiale per il tessuto. I tessuti per mobili devono essere resistenti al fuoco, quindi sono testati nei laboratori e questo documento dovrebbe anche indicare il contenuto di fibre nel tessuto.

FALSA SCHIUMA

C’è stata una forte opposizione contro la schiuma in poliuretano perché è un prodotto petrolifero. La “schiuma di soia” è un’etichetta che i consumatori attenti all’ambiente cercano spesso. Sfortunatamente, i cuscini etichettati “schiuma di soia” sono spesso ibridi e sono quasi certamente fatti da una maggiore quantità di poliuretano.

COSA FARE?

Chiedete la documentazione di quale sia la percentuale di schiuma effettivamente derivata dalla soia.

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