Bioedilizia: quali materiali preferire per un ambiente ecofriendly?

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Nel campo della bioedilizia i materiali più utilizzati sono senza ombra di dubbio i semilavorati composti da sostanze naturali, ossia materiali che risultino facili da riciclare, che siano biodegradabili e nondimeno caratterizzati da un basso impatto ambientale. Tra quelli più utilizzati, tanto per capire un po’ più nel dettaglio i termini della questione, abbiamo per esempio il sughero, il legno, la fibra di lana, la fibra di cocco e la pietra. Il fatto stesso che la bioedilizia faccia riferimento a questi materiali è motivato dal suo obiettivo di limitare quanto più l’inquinamento e le spese che sarebbe necessario affrontare nel caso di una costruzione se vogliamo più “tradizionale”.

Ma il basso impatto ambientale e il risparmio di denaro passa non solo dai materiali, ma anche e soprattutto da una rivisitazione della qualità energetica: per raggiungere questo ulteriore obiettivo, però, è importante far sì che l’ambiente che si sta costruendo possa godere di una qualità energetica vera e propria! Inoltre bisogna cercare di impiegare al minimo le sostanze inquinanti e di conseguenza anche gli scarti di produzione: il concetto del riciclo e della totale assenza di emissioni di sostanze tossiche, spesso e volentieri presenti nelle finiture, sono requisiti fondamentali affinché un prodotto possa realmente definirsi ecologico.

E tutto quanto ciò, ossia l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale, la rivisitazione delle fonti di approvvigionamento energetico e l’attenzione alle sostanze di scarto non pregiudicano affatto il concetto – pur sempre giusto e legittimo – del buon gusto. Infatti la bioedilizia ha saputo reinventarsi parecchio nel corso degli ultimi anni, riuscendo ad abbracciare dei prefabbricati totalmente ecofriendly e a basso impatto energetico, ma altresì caratterizzati da un design molto gradevole all’occhio! Il futuro passa insomma per questa via: per degli ambienti che siano gradevoli, eleganti, moderni e accoglienti, ma al tempo stesso amici dell’ambiente (e perchè no, anche delle nostre tasche!).

Ad esempio, una soluzione inizialmente classificata come “di nicchia” ma che ultimamente si sta riscoprendo, sono le case prefabbricate in muratura. La bioedilizia guarda con particolare favore a questo genere di residenze prefabbricate proprio perché soddisfano appieno i requisiti di cui parlavamo un istante fa: le case prefabbricate in muratura riescono a sfruttare un design bioclimatico, fanno uso delle fonti rinnovabili, si servono di una struttura portante antisismica e fanno anche sfoggio di un look di grande impatto visivo.

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